Teatro
PREMESSA
La bellezza, la creatività, la poeticità
non possono essere insegnate. Sono aspetti e peculiarità individuali, e soprattutto sono il risultato di una complessità di avvenimenti troppo difficilmente ascrivibile a un unico percorso, in cui sia possibile identificare tappe lineari per una riproduzione scientifica. D’altronde, è il viaggio di ciascun uomo e un insegnante può solo alimentare, laddove ci siano i semi, il fiorire.
L’attore-allievo, quindi, è una mente creativa e/o natura artistica non organizzata. In un’accademia di teatro lo studio sistematico e scientifico deve tendere a conoscere, decifrare e organizzare il Chaos presente in chi decide di intraprendere questa professione che si fa sempre più simile a un percorso di crescita e conoscenza di sè, del mondo e dei meccanismi che sottintendono al loro funzionamento.
Da sempre mi accompagnano le seguenti domande:
In questo mare di differenze e tendenze individuali possiamo rintracciare un elemento comune a tutti gli individui?
È possibile affermare che ciascuno di noi percepisce il mondo allo stesso modo? E che solo nei momenti successivi alla conoscenza primaria ognuno crea la propria singolarità?
Al di fuori di gravi patologie, possiamo convenzionalmente rispondere “sì” ai precedenti quesiti. Dunque, ne consegue che ognuno, in prima istanza, conosce il mondo attraverso gli stessi strumenti e in eugual misura, e che solo le elaborazioni successive generano le differenti caratteristiche, i caratteri appunto.
La mente è un sistema organico e prende l’aspetto di ciò con cui entra in contatto attraverso i sensi, e includiamo come senso anche la capacità immaginativa; il corpo, invece, è il risultato di tali esperienze. A partire da questa considerazione si struttura la prensente pedagogia per l’attore.
Ogni individuo solitamente decide di essere un attore in un’età in cui le sue dominanti principali sono già presenti e formate, bisogna intuire in che modo esse possano essere le basi forti e deboli del futuro attore, cosicché possa prendere consapevolezza degli uni e lavorare sugli altri.
Per iniziare a lavorare bisogna aprire uno spazio di disponibilità, per fare questo l’attore-allievo viene invogliato a recuperare il proprio neutro (grigio/neutro), ovvero uno spazio mentale che apre nuove possibilità espressive, richieste o autonome.
Per questo motivo il primo aproccio alla materia ritengo che debba affrontare due tematiche di base:
- Conoscenza del proprio strumento (corpo, voce, mente)
- Destrutturazione dei meccanismi abituali/sociali
(recupero del proprio grigio/neutro).
Cenni biografici
Ettore Nigro nasce a Napoli nel 1979, si forma come attore nell’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma dove si diploma nel 2006. Qui studia con Lorenzo Salveti, Mario Ferrero, Massimiliano Farau, Paolo Terni, Giuseppe Rocca, Daniela Bortignoni, Giancarlo Sepe, Michele Monetta, Roberto Romei, Roberto Mantovani, Giovanni Greco e Francesco Manetti.
Ha perfezionato lo studio attoriale con maestri internazionali come Masaki Iwana, Jos Houben, David Jentgens, Sergeij Tcerckaskij; e nazionali: Paola Tortora, Silvia Calderoni, Dario Giovannini, Domenico Polidoro, Lucio Allocca, Salvatore Cantalupo, Danio Manfredini, Pierpaolo Sepe.
Nel 2007 fonda il Teen Thèâtre (Rampe Giancarlo Siani, Napoli) e dà inizio al laboratorio teatrale “La bottega dell’attore” con Lucio Allocca e Marco Francini, collabora con la cattedra di Salvatore Michelino presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2008 inizia la collaborazione con il regista Massimo Maraviglia, allievo di Luca Ronconi. Dal 2010 cambia sede e si trasferisce in vico Santa Maria del Pozzo (Napoli), sede del gruppo Asylum, di cui è co-fondatore, dove oggi svolge gran parte del suo lavoro teatrale come insegnante del corso di formazione per la persona/attore.
Ha lavorato con i registi Lorenzo Salveti, Paolo Terni, Massimiliano Farau, Mario Ferrero, Lucio Allocca, Massimo Maraviglia, Orlando Cinque, Raffaele Rizzo, Giancarlo Sepe, Massimo De Matteo, Peppe Miale, Bruno Tramice, Luisa Guarro, Massimiliano Rossi, Vincenzo Maria Lettica, Maricla Boggio, Adriana Carli, Lara Pasquinelli, Fortunato Calvino, Sergio Di Paola, Giuseppe Ferrara.
Ha firmato la regia degli spettacoli “Da Marionetta a marionetta” (di cui firma anche il testo con Carlo Romano), “Scene da sogno” di Shakespeare (firma adattamento) “Riso in bianco” di Čechov, “Le Femmine sapute” di Molière (adattamento M. Maraviglia), “Il barbone a gettoni” di Rosario D’Angelo, “OPS! One Parent Show” (di Alessandro Errico), “El Panadero/La masa madre” di cui firma anche il testo con Dario Tamiazzo, “Ultimo primo giorno di Re Ferdinando VIII e la fragilità della luna di cartapesta”, “Tragodia. Canto del capro”. È ideatore del progetto “Teatro sottoscuola” per scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e svolge incarichi di esperto esterno per i progetti PON presso gli istituti di Napoli e provincia.